… per me

Il desiderio di uno spazio del tutto personale, sempre disponibile e del tutto silenzioso: il lavoro di chirurgo impone orari anomali e richiede la necessità di potersi rilassare indisturbati. La scelta è quella di sopralzare la casa di un piano per creare un’unica zona notte-studio separata dal resto dell’abitazione familiare. Vi si accede da una camera al piano terreno, destinata a studio e biblioteca e collegata da una scala a giorno al piano sottotetto. Qui, un primo ambiente è destinato alla conversazione e alla lettura. Ampie finestre sono aperte sul panorama ed un terrazzo nascosto tra le pieghe del tetto consente di stare all’esterno indisturbati. Un muro, pensato come un paravento che non seziona l’unitarietà della copertura, separa lo spazio della camera. Una stufa roller (che gira su se stessa) consente di avere il fuoco indifferentemente in uno dei due ambienti. Il rispetto della normativa urbanistica e della struttura statica del fabbricato impongono una rotazione del sopralzo rispetto all’edificio sottostante, generando un intreccio di piani.