… di una piscina

Ancora una volta il terreno è scosceso, ancora una volta una riva. L’andamento della riva è molto sinuoso, ma la piscina sarebbe meglio se fosse rettangolare per poterla chiudere con una tapparella che mantenga il calore nelle ore notturne. Il dislivello può essere utilizzato al meglio per realizzare un infinity, con un vaschino di recupero dell’acqua ed una parete di sfioro. Sul foglio comincia a comparire una grande ellisse che riprende l’andamento della riva, intrecciata con un nastro fatto di muro, di legno e di pietra che la delimita e infine la interseca definendo il muro della piscina. Un nastro che parte dal decking in teak, scende di quota col muro del vaschino, risale lentamente dalla parte opposta si riavvolge su se stesso nella fioriera, si tuffa nell’acqua a fare da muro di contenimento della piscina e ricompare dalla parte opposta a sostenere la scaletta verso il giardino. Sul lato dirimpetto la scala che conduce alle zone di servizio ed al giardino inferiore è contenuta da un altro nastro che arrotolandosi su se stesso delimita la doccia esterna.